Farmaci:
L’azione può essere effettuata in due modi:
Azione diretta o tramite un suo metabolita. E’ dose-dipendente;
Azione indiretta legata ad una abnorme reattività nei confronti di un determinato farmaco (idrosincrasia). Spesso è congenita e legata ad una eccessiva risposta immunologica nei confronti del farmaco. Non è una allergia in quanto non si manifestano fenomeni immunologici. Non è dose dipendente. Per fortuna è abbastanza rara.
In entrambi i casi il danno può essere solo epatocellulare o coinvolgere il sistema biliare o misto.
Il meccanismo d’azione del danno può essere di cinque tipi:
Produzione di radicali che determinano stress ossidativo;
Danno diretto delle cellule dei dotti biliari;
Danneggiamento dei mitocondri;
Alterazione dei microsomi.
Interazione del farmaco, o di suoi metaboliti, con molecole presenti sulla membrana o all’interno degli epatociti. Viene bloccata la normale funzionalità della cellula che porta alla sua distruzione.
Il numero di farmaci ad azione epatotossica purtroppo è enorme. Spesso la loro tossicità è legata all’uso incongruo che ne facciamo come quando assumiamo troppi farmaci perché affetti da molte patologie oppure ne facciamo un abuso senza criterio. Se però il fegato presenta una patologia come epatiti croniche, cirrosi, steatosi anche dosi normali possono essere problematiche. Anche lavorare in ambienti industriali dove sono presenti molte sostanze chimiche rende difficile l’assunzione di normali farmaci. Il normale invecchiamento produce un rallentamento del metabolismo epatico. In ultimo l’abuso di alcool peggiora gli effetti tossici dei farmaci. Vediamo i principali farmaci epatotossici.
Paracetamolo: Viene spesso usato in modo eccessivo e a dosi spesso sbagliate. Sappiamo che è un potente farmaco ossidante e consuma il più importante antiossidante epatico: il glutatione. Quando queste scorte si esauriscono il paracetamolo danneggia le cellule epatiche (articolo del dott. Roberto Gava).
Nimesulide: In molti paesi europei è stato ritirato dal commercio (Finlandia, Spagna, Irlanda). Appartiene a quei farmaci il cui uso prolungato determina epatotossictà. Quando usato occasionalmente e per brevissimi periodi il farmaco non provoca danni anche se sono stati documentati casi di idrosincrasia.
Altri FANS: come ibuprofene , naproxene a dosi elevate;
Antidepressivi: come fluoxetina, paroxetina, sertralina, mirtazapina e triciclici;
Antipsicotici: come la clorpromazina;
Farmaci antiepilettici;
Antipertensivi: come il gruppo degli ACE-inibitori tipo enalapril, calcio-antagonista come il verapamil;
Antiaritmici: amiodarone;
Farmaci per ridurre il colesterolo: statine;
Antibiotici: come Amoxicillina+acido clavulanico, eritromicina, tetracicline.
Steroidi anabolizzanti: Purtroppo molto usato in soggetti che vogliono potenziare le loro masse muscolari (culturisti, lottatori, sportivi in genere)
Antimicotici: Ketoconazolo, terbinafina;
Antitumorali: Metotrexate;
Contraccettici orali.
Chiariamo che l’elenco può essere incompleto perché continuamente escono nuove molecole e perché molto spesso scopriamo dopo molto tempo che un farmaco conosciuto è epatotossico.
Sostanze tossiche:
E’ un gruppo molto complesso perché in esso sono presenti tante sostanze molto differenti.
Supplementi dietetici spesso a base di erbe (HDS): Questi prodotti vengono utilizzati da molte persone senza consultare il medico, solo per migliorare la loro “presunta” efficienza. Negli Stati Uniti quasi il 20% dei casi di epatotossicità è da ricondursi al loro uso. Il problema è che molto spesso si tratta di supplementi nutritivi multi-ingrediente (MINS) in cui sono presenti vitamine, sali minerali, proteine, erbe e tanti altri prodotti che non sempre sono presenti nell’elenco dei componenti presenti in etichetta. Al contrario dei farmaci inoltre non è obbligatorio produrre alcuna prova dell’efficacia di questi supplementi, ma allo stesso tempo è proibito ai produttori di pubblicizzare il prodotto con affermazioni di tipo medico (ad es. efficace contro il colesterolo o contro l’ipertensione). E’ permesso tuttavia nelle pubblicità restare sul vago, dicendo ad esempio che è un coadiuvante del controllo di una situazione corporea o che aumenta l’energia fisica. Individuare il vero colpevole della tossicità epatica in mezzo a tante molecole presenti nel prodotto è spesso impresa ardua.
Nei prodotti a base di erbe spesso conta la presenza di contaminanti e prodotti chimici utilizzati per la loro coltivazione considerando che la maggior parte dei prodotti proviene da nazioni dove i controlli spesso sono completamente assenti. Tra le principali erbe epatotossiche ricordiamo il thè verde che in genere determina una forma di idrosincrasia, la valeriana, l’aloe vera, l’olio di canfora, il vischio, il riso roso fermentato.
Funghi: Alcuni funghi producono anatossine che determinano la necrosi delle cellule epatiche come l’Amanita phalloides.
Agenti chimici: Coloro che lavorano nel settore industriale e agricolo possono correre il rischio di subire l’esposizione ad agenti chimici se inalati o assorbiti dalla pelle. I principali agenti epatotossici da esposizione professionale sono gli idrocarburi aromatici (benzene) e alogenati (cloroformio, cloruro vinile e tetracloroetano, cioè un solvente usato per preparare vernici e lacche), l’alcol etilico, i nitrocomposti, i pesticidi (DDT), gli erbicidi, plastificanti, composti metallici (arsenico, piombo, fosforo, ferro, rame, cadmio, berillio, tallio) e agenti ambientali (aflatossine).
Droghe: come eroina, cocaina ed estasi.
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