Coloranti: (da E100 a E 199) si dividono in:
Naturali: E 140 ovvero verde clorofilla, E 141 ovvero verde di complessi rameici della clorofilla, E 160 e E 161 e relative varianti ovvero carotenoidi, E 162 ovvero rosso di barbabietola, E 120 ovvero rosso cocciniglia , E 163 e relative varianti ovvero antociani di alcuni ortaggi, E 153 ovvero nero carbone medicinale vegetale, E 170 ovvero Carbonato di calcio, E 171 ovvero colorante metallico a base di biossido di titanio, E 172 ovvero colorante metallico a base di ossidi di ferro, E 173 ovvero colorante metallico a base di alluminio, E 174 ovvero colorante metallico a base di argento, E 175 ovvero colorante metallico a base di oro, E 181 ovvero tannino;
Artificiali: E 102 ovvero giallo di tartrazina, E 104 ovvero giallo di chinolina, E 107 ovvero giallo 2G, E 110 ovvero giallo arancio, E 122 ovvero rosso Azarubina, E 121, E 123 ovvero rosso amaranto, E 124 ovvero Rosso cocciniglia A, E 17 ovvero Rosso Eritrosina, E 129 ovvero rosso allura AC. E 131 ovvero blu patent V, E 132 ovvero blu di indigotina, E 133 Blu brillante FCF, E 142 ovvero verde acido brillante S, E 150 e relative varianti ovvero marrone caramello, E 151 ovvero nero brillante BN.
Non tutto quello che è considerato spesso naturale è innocuo considerando che ci sono studi in corso che stanno evidenziando dei problemi per i soggetti che ne usano un quantitativo eccessivo. Come già detto, la brutta abitudine di rendere gli alimenti belli esteticamente ci crea tanti problemi di salute.
Spesso queste sostanze danno anche quadri allergici per cui è difficile capire se ci troviamo di fronte ad una intolleranza o ad una allergia.
I sintomi sono correlati ad assunzione di alimenti come bibite gassate e non gassate , dolci di vario tipo, caramelle, gelati, ghiaccioli, gomme da masticare, budini, marmellate, biscotti, alcune salse come mostarda, maionese, senape, yogurt, pesci conservati, zuppe pronte, salumi stagionati, frutta candita, fragole, liquori, alimenti in scatola, alcuni formaggi.
Per fortuna esiste il divieto di introdurre i coloranti in alcuni alimenti come: acqua, pane, pasta, zucchero, miele, latte, caffè, carne fresca, pesce non conservato, olio, cioccolato, torrone, succhi, caffè, aceto.
La cosa strana è che alcuni coloranti sono vietati in tanti paesi del mondo mentre sono autorizzati dalla comunità europea.
Dovremmo dare maggiore informazione al consumatore ma questo crea problemi alla commercializzazioni di tanti prodotti alimentari.
Un’ indicazione importante sarebbe di proibire tassativamente l’uso di queste sostanze nei bambini.
Conservanti: (da E200 a E 299) Proteggono dal deterioramento provocato dai microrganismi anche se non tutti sono dannosi in quanto in grado di dare sapore e fragranza ad alcuni cibi come ad esempio nella creazione del vino. Proteggono i cibi da batteri, muffe e funghi. Il compito fondamentale di questi prodotti è garantire il Shelf-life ovvero “periodo che intercorre dalla produzione alla vendita nel quale è necessario mantenere intatta la qualità totale del prodotto”. Tra quelli più usati ricordiamo:
Sorbati: (da E200 a E209) esercitano un’azione prevalentemente nei confronti di muffe e lieviti mentre sono inefficaci contro i batteri. Hanno grande efficacia a PH inferiore a 6,5 per cui sono indicati in alimenti acidi o lievemente acidi. Vengono utilizzati negli yogurt, nei formaggi fermentati, macedonie di frutta, pane di segale, pizze, crostacei , molluschi. vino, nei ripieni di pasta fresca, preparati per gnocchi, margarine, nei foraggi per gli animali per aumentarne l’appetibilità. Tra i più importanti ricordiamo: L’acido sorbico e le sue varianti come il sorbato di sodio, potassio, calcio(sono di origine naturale). In genere non sono tossici ma dato il loro grande uso e diffusione si presuppone che ne assumiamo una quantità troppo elevata che potrebbe creare dei problemi.
L’ acido benzoico (da E210 a E213) e le sue varianti come il benzoato di sodio, potassio e calcio. Potrebbero essere prodotti per via naturale come il balsamo del Perù, prugne ecc. ma è più facile ottenerli per sintesi chimica a a partire dall’anidride ftalica derivato benzenico che è un idrocarburo aromatico. Vengono utilizzati per combattere lieviti e batteri. Sono presenti nelle bibite alcooliche e analcooliche , nei prodotti ittici conservati, confetture, prodotti caseari, in alcuni tipi di frutta come mirtilli, in alcune spezie come cannella e chiodi di garofano, nei funghi. Possono dare all’alimento un sapore amaro quando vengono utilizzati in eccesso. Il benzoato di sodio (E211) è uno dei più importanti agenti antibatterici usati nell’industria alimentare grazie alla sua notevole solubilità. Negli alimenti non dovrebbe superare lo 0,1% . Purtroppo dati scientifici recenti evidenziano, nel caso di uso eccessivo, una sua notevole tossicità a livello epatico e cerebrale. Il benzoato di potassio( E 212) ha una grande efficacia sulle muffe. Viene spesso associato all’acido ascorbico(vit.C) ed entrambi producono benzene un importante cancerogeno.
I parabeni ( E214-E219) hanno efficacia sui batteri e miceti. Vengono utilizzati prevalentemente nell’industria cosmetica e farmaceutica. Sono presente in alcuni alimenti come sottaceti, maionese, birra e bibite frizzanti, prodotti da forno. Non sappiamo se sono veramente tossici dato che vengono eliminate durante la giornata con le urine . Sappiamo in ogni caso che possono dare disturbi digestivi con particolare interessamento dello stomaco.
Anidride Solforosa (E220) e Solfiti:(da E221 a E228) L’ anidride solforosa è un gas che può essere trasformato in forma liquida mentre i solfiti si presentano sotto forma di povere in genere bianca infatti sono dei sali inorganici nel cui gruppo oltre ai solfiti vengono inseriti anche i Bisolfiti e i Metabisolfiti. Hanno azione contro muffe lieviti e batteri con azione talora battericida talora batteriostatica. Gli alimenti dove sono presenti questi conservanti sono: Il vino ( in maggior quantità nei bianchi e nei vini dolci), birra, aceto di vino, succhi di frutta, frutta disidratata, verdure in scatola, gelatine, frutta secca in particolare quella pelata, gamberi, baccalà, funghi secchi, hot dog, hamburger (nei due ultimi casi la legge impone un loro uso molto ridotto in quanto in grado di ridurre l’assorbimento della vitamina B1) . L’anidride solforosa viene trasformata dal fegato in solfati ed eliminati con le urine per cui viene considerata innocua. Nel processi di vinificazione i solfiti vengono utilizzati per liberare anidride solforosa in ambiente acido per bloccare il processo di fermentazione dei lieviti presenti sulla buccia dell’acino d’uva e che provocano aromi sgradevoli nel vino. Sembra che la successiva aggiunta nel mosto di lieviti selezionati, porti alla produzione naturale di solfiti che garantiscono un’ ottima palatabilità del vino. Spesso i solfiti vengono inseriti nella fase di imbottigliamento per bloccare i processi fermentativi garantendo una lunga conservazione del vino. Per quanto vengano considerati sicuri possono determinare nei soggetti predisposti crisi allergiche e come segno di intolleranza crampi gastrici, nausea, vomito, diarrea legati al contatto dei solfiti con il succo gastrico che porta alla formazione di anidride solforosa e alla modifica del microbiota intestinale anche a dosi considerate sicure. In conclusione dovremmo dire che sarebbe utile un loro uso ridotto.
Fenoli e Formiati(da E230 a E239) si tratta di sostanze anti-muffa sintetiche usate soprattutto nel trattamento della frutta. Sono polveri bianche che vengono diluite con acqua e la frutta viene immersa o spruzzata . Si trovano pure in bevande alcooliche e non alcooliche, formaggi, marmellate, salse, pesce in scatola, prodotti da forno preconfezionati. Ne vengono consumati nel mondo circa 5 milioni di chili. In genere danno asma. Il nitrito e il nitrato di sodio (quest’ultimo più usato nel passato) sono usati per la conservazione delle carni salate, stagionate, essiccate e in scatola. Possono dare cefalea e vasodilatazione al viso. Vediamo alcuni prodotti di uso più comune:
E230: Bifenile o Difenile : è un antimuffa sintetico ,utilizzato soprattutto per la conservazione degli agrumi e quindi si localizza nella buccia. Pertanto bisogna stare molto attenti all’utilizzo della buccia degli agrumi trattati come avviene nella preparazione del limoncello e se si mangia uno di questi agrumi sarebbe utile lavarlo prima della sbucciatura poi dopo averli sbucciati rilavarsi le mani e forse anche l’agrume sbucciato. In piccola parte viene assorbita dalla polpa ma non abbiamo dati a sufficienza per una eventuale tossicità. Sappiamo che i lavoratori addetti a queste operazioni spesso hanno reazioni allergiche , nausea e vomito.
E233: Tiabendazolo: utilizzato soprattutto nella frutta tropicale ed in particolare nelle banane che vengono immerse in questa soluzione. Ovviamente dovremmo tutti chiederci come questo tipo di frutta possa arrivare da così lontano sulle nostre tavole mantenendo il suo aspetto gradevole senza deterioramenti. Una volta assorbito viene idrolizzato dal fegato ed eliminato dal rene. Non abbiamo dati sulla sua tossicità.
E234: Nisina: è un antibiotico ricavato da un battere( Lactococcus Lactis) presente nella produzione del formaggio. Quindi è un prodotto naturale ed presente in particolare in alcuni tipi di latticini ma anche in tanti altri alimenti come carne, pesce, salse. Viene pure utilizzato come emulsionante e stabilizzante sia in ambito cosmetico che farmaceutico. Dato che è un antibiotico potrebbe provocare antibioticoresistenza ad alcune forme batteriche.
E235: Natamicina : altro antibiotico ricavato da batteri.
E236: Acido Formico: prodotto molto acido e corrosivo presente in natura nell’uva, tamarindo, aghi di pino , essenze di lavanda e bergamotto. Viene utilzzato a basse dosi data la sua tossicità , per accellerare la fase aerobica e la fermentazione dei lieviti da pane.
E239: Esametilen-tetrammina: ottenuto dalla sintesi di formaldeide e ammonio. Si trova nel provolone e nei prodotti conservati a base di pesce come acciughe , caviale ecc. E’ sostanza molto tossica. Per fortuna se ne usa una concentrazione bassa dato che se aumentiamo il dosaggio viene avvertito una strano sapore nell’alimento.
Nitrati e Nitriti : ( da E240 a E259): sono dei sali e quindi ne esistono di vario tipo. Quelli più importanti sono il nitrato di sodio (E251)e il nitrito di sodio (E250) e il nitrato di potassio (E252) e il nitrito di potassio( E249). I nitrati sono meno tossici dei nitriti e vengono usati per impedire che alcuni formaggi si gonfino durante la fermentazione. Anche gli ortaggi presentano negli ultimi anni un aumento dei nitrati. Questi sono presenti in natura nei vegetali a foglia larga come lattughe, bietole e spinaci ma l’esposizione alla luce solare e la presenza di vitamina C impediscono la conversione in nitriti e successivamente in nitrosamine. Purtroppo l’uso eccessivo e improprio di fertilizzanti e la coltivazione in ambienti con poco sole diretto come alcuni tipi di serre portano ad una maggiore concentrazione di nitrati nelle foglie. Talvolta possono entrare anche come contaminanti ambientali dell’acqua che viene utilizzata nello scarico di acque reflue o negli allevamenti intensivi di bestiame. I nitrati si trasformano in nitriti grazie alla presenza della flora batterica orale e intestinale.
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Santeramo in Colle