Dai dati in nostro possesso sappiamo che in Italia oltre 200.000 persone sono affette da questa patologia. Negli ultimi 10 anni la diagnosi di nuovi casi e il numero di ammalati sono aumentati di circa 20 volte. Le IBD colpiscono con la stessa frequenza i due sessi, con un esordio clinico che in genere si colloca fra i 15 e i 45 anni con andamento intermittente ed elevata frequenza di manifestazioni extraintestinali.
Possiamo evidenziare dal punto di vista epidemiologico alcuni dati interessanti:
Colpisce prevalentemente la razza bianca;
Quasi sconosciuta in Sud America, Asia e Africa;
Tendenza alla familiarità;
Presente in particolare nelle popolazioni ebraiche dell’Europa centro-orientale;
Maggiore incidenza nelle zone urbane rispetto a quelle rurali;
Maggiore presenza nelle popolazioni socialmente più elevate, con alto grado di istruzione e con incarichi lavorativi di alta responsabilità;
Colpisce spesso pazienti che hanno eseguito una appendicectomia in età giovanile;
Il fumo e una cattiva alimentazione con uso di cibi spazzatura e di scarsa qualità incide nella genesi;
Colpisce pazienti che dal punto di vista psicologico presentano immaturità affettiva, aggressività, ansia, vulnerabilità a stress psico-sociali, tendenza alla meticolosità, perfezionismo, ordine, scarsa autostima con tendenza a ritenersi incapace di affrontare nuove condizioni di vita.
Nelle IBD rientrano due forme ad elevata incidenza come il Morbo di Crohn e la Rettocolite Ulcerosa e due forme minori come La Colite Ischemica e La Colite Linfocitaria.
Possiamo considerare tali patologie come delle forme autoimmuni in cui l’organismo non riconosce più le cellule del proprio intestino e scatena il suo sistema immunitario contro di esso provocando una infiammazione cronica che ne modifica la sua anatomia e la sua funzionalità.
La differenza tra il Morbo di Crohn e la Rettocolite Ulcerosa:
Innanzitutto nella localizzazione della patologia. Il Crohn può coinvolgere l’intero tubo digerente dalla bocca all’ano anche se preferenzialmente si localizza a livello del tratto distale dell’ileo e presenta una distribuzione segmentaria. La rettocolite ulcerosa interessa in modo parziale o totale solo il colon con preferenza ai tratti distali del colon e in particolare al retto..
La probabile mutazione del gene NOD2 ( CARD15) nel cromosoma 16 predispone al M. di Crohn mentre nella rettocolite ulcerosa è presente una autoimmunità che si evidenzia con un aumento degli anticorpi anti-citoplasma (ANCA).
Nella genesi della rettocolite ulcerosa intervengono maggiormente fattori ambientali, quali microorganismi batterici intestinali, che in presenza di un assetto genetico predisponente possano scatenare l’attacco da parte del sistema immunitario in cui rimane coinvolto l’intestino.
Il processo infiammatorio dell’intestino nella rettocolite ulcerosa interessa soltanto gli strati più superficiali dell’intestino mentre nel Crohn tende a coinvolgere tutta la parete(transmurale)infatti le ulcere derivate dall’infiammazione, se non curate, possono portare a creare dei restringimenti intestinali (stenosi) o approfondirsi fino a “bucare” l’intestino e a toccare gli organi circostanti (fistole) creando ascessi e una flogosi del mesentere che si inspessisce(creeping fat) e che a sua volta determina aderenze e una diffusa flogosi linfonodale addominale.
In sostanza in entrambi le patologie l’infiammazione accentuata della parete intestinale ne determina un danno con aumentata perdita di liquidi e proteine (diarrea), ridotto assorbimento con profonda modifica della flora intestinale, formazione di lesioni della mucosa come erosioni, ulcere, granulomi, ascessi, predisposizione alla cancerogenesi.
Endoscopicamente possiamo evidenziare:
Rettocolite Ulcerosa: la mucosa appare iperemica con fini granulosità superficiali nelle forme lievi. In quelle più gravi la mucosa diventa edematosa ,congesta, con riduzione o scomparsa del reticolo vascolare, facilmente sanguinante al contatto endoscopico, ulcerata e nelle forme di vecchia data con presenza di pseudo-polipi infiammatori risultato della rigenerazione epiteliale.
Morbo di Crohn: Nelle forme lievi sono presenti piccole ulcere superficiali o aftoidi mentre in quelle più gravi le ulcere assumono aspetto stellato che demarcano zone di mucosa sana con aspetto “acciottolato”.
Sintomatologia:
Rettocolite ulcerosa (RCU):
Diarrea: con aumento delle scariche e della quantità fecale in particolare nella fase post-prandiale e notturna.
Presenza di muco nelle feci;
Presenza di sangue rosso vivo nelle feci sia misto a feci che ad aspetto a vernice;
Tenesmo: ovvero sensazione di incompleta evacuazione alla defecazione;
Dolori addominali spesso a crampi spesso diffusi a tutto l’addome;
Febbricola;
Anemia;
Globale scadimento delle condizioni generali legato al malassorbimento.
Presenza speso di manifestazioni extra-articolari come artriti, eritema nodoso, uveite e irite, litiasi renale o colecistica, colangite sclerosante primitiva, tromboembolie, amiloidosi, spondilite anchilosante, pioderma gangrenoso.
Nelle forme più gravi si arriva al megacolon tossico legato ad una dilatazione totale o parziale in forma acuta del colon con un quadro simile ad uno shock anafilattico.
La displasia della mucosa può generare un carcinoma del colon.
Morbo di Crohn:
Diarrea cronica intermittente con feci semiliquide da più di quattro settimane;
Dolori e crampi addominali spesso cupo e sordo in particolare a livello del quadrante inferiore dx dell’addome (fossa iliaca dx);
Non sempre viene visualizzata la perdita ematica nelle feci in quanto trattasi di feci miste a sangue con un quadro di sanguinamento occulto.
Presenza di dolori articolari cronici (artrite periferica);
Se localizzata a livello anale (non interessa mai il retto) provoca fistole e ascessi perianali;
Se localizzata a livello gastrico produce una gastrite dell’antro con interessamento della valvola pilorica che con il tempo tende a diventare stenotica con relativa comparsa di vomito post-prandiale. La terapia con PPI spesso non provoca che saltuari miglioramenti.
Febbricola;
Spesso stomatite aftosa buccale;
Deperimento organico da malassorbimento;
Presenza di manifestazioni extra-intestinali come la RCU.
La degenerazione della mucosa può dare origine a un carcinoma intestinale e in alcuni casi a un linfoma intestinale.
Diagnosi:
Rettocolite ulcerosa (RCU):
Esami di laboratorio con:
aumento degli indici di flogosi: PCR, VES, Leucocitosi;
Aumento delle piastrine;
S.O.F su tre campioni se non è stato mai visualizzato sangue nelle feci;
Anemia microcitica;
Positività di p-ANCA(aumentato nel 60-70%)
Coprocultura ed esame parassitologico delle feci;
Calprotectina fecale aumentata. (La calprotectina si concentra nel citoplasma dei granulociti neutrofili, macrofagi, monociti. Il suo compito è di contrastare la crescita di batteri e funghi. Nelle IBD la presenza di neutrofili intestinali aumenta in modo notevole per cui il suo dosaggio è un indice di flogosi importante. E’ un esame importante perché aumenta negli stati lievi e precoci e permette di diagnosticare una IBD con molto anticipo, inoltre non è infuenzata da eventuali altre patologie infiammatorie presenti nell’organismo)
Colonscopia con esame istologico;
Clisma opaco a doppio contrasto;
Ecografia delle anse intestinali.
Morbo di Crohn :
Esami di laboratorio con:
aumento degli indici di flogosi: PCR, VES, Leucocitosi;
Ipoalbuminemia;
S.O.F su tre campioni;
Vit.B12, Folati, Vit.D, Sodio. Potassio in alcuni casi piu’ gravi alterati;
Positività di ASCA(aumentato nel 60-70%)
Colonscopia con ileoscopia ed esame istologico;
Gastroscopia;
Entero-TC e/o Rm addome c.m.c;
Eneroscopia con Videocapsula;
Terapia
compito della terapia è eliminare l’infiammazione intestinale.
Mesalazina (5-ASA) o Sulfasalazina : antinfiammatori che agiscono direttamente sulla mucosa intestinale;
Steroidi: potenti antinfiammatori in grado di sopprimere e regolare la risposta immunitaria;
Antibiotici intestinali(fluorchinolonici, rifaximina, metronidazolo) in grado di equilibrare la flora batterica intestinale.
Immunosoppressori( metotrexate, azatioprina, 6 mercaptoputina) che determinano la morte dei globuli bianchi attivati. Attualmente sono farmaci che solo in casi particolari vengono somministrati.
Farmaci biologici (inibitori TNF): (infliximab e adalimumab, certolizumab) sono anticorpi monoclonali biotecnologici che bloccano selettivamente una delle molecole principali (TNF) responsabili dell’infiammazione regolando il sistema immunitario.
Farmaci biologici di seconda scelta:(vedolizumab, natalizumab, ustekinumab) vengono utilizzati nel morbo di Crohn quando gli inibitori TNF non hanno ottenuto risultati oppure hanno provocato intolleranza alla somministrazione.
Purtroppo possono dare talvolta gravi effetti collaterali.
Dieta: priva di scorie nella fase acuta.
In casi estremi intervento chirurgico.
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