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PANCREATITE

esistono due tipi di pancreatite :

            • Pancreatite Acuta
            • Pancreatite Cronica

Sappiamo tutti che il pancreas secerne degli enzimi fondamentali nell’espletamento dei processi digestivi che avvengono nel duodeno. Tra questi le proteasi sono importanti per la digestione delle proteine. Il pancreas le secerne in forma inattivata e arrivate in duodeno vengono attivate per esercitare la loro azione.

Nella pancreatite si verifica una loro attivazione all’interno dei dotti escretori pancreatici che determina un processo infiammatorio del tessuto pancreatico con auto-digestione e necrosi dello stesso che portano ad un graduale danneggiamento dell’organo con conseguente insufficienza pancreatica. Questo quadro crea una situazione di cattiva digestione e anche la comparsa di diabete mellito secondario ad un danno delle isole di Langerhans.

Le cause della pancreatite sono:

            • Calcolosi della colecisti: il coledoco si unisce al dotto di Wirsung del pancreas per sfociare nello sfintere di Oddi. Se si crea un’ ostruzione calcolotica in questo tratto di coledoco la bile tende a riversarsi nel dotto di wirsung determinando un grave danno pancreatico.

            • Un cattivo funzionamento dello sfintere di Oddi: avviene per processi infiammatori o per malformazione congenita.

            • Alcoolismo: è un danno dose-dipendente ovvero legata alle quantità sempre più elevata di alcool utilizzato e alla frequenza del suo utilizzo. Non tutti gli alcoolisti però tendono a manifestare una pancreatite probabilmente perché l’ alcool solo in alcuni soggetti predisposti e in dosi eccessive è in grado di attivare gli enzimi pancreatici nella ghiandola.

            • Iperparatiroidismo e ipercalcemia: determinano la formazione di calcificazioni nei dotti pancreatici con relativa stenosi;

            • Ulcera duodenale penetrante: Quando tende a penetrare nel parenchima pancreatico;

            • Tumori del pancreas che ostruiscono il dotto pancreatico;

            • Epatiti;

            • Interventi chirurgici che interessano l’addome superiore: è una complicanza.

            • Colangiopancreatografia endoscopiaca retrograda: durante questo esame diagnostico si può verificare questa complicanza.

            • Traumi addominali violenti;

            • Pasto troppo abbondante e ricco di lipidi e proteine con spesso una ipertrigliceridemia ematica;

            • Forme autoimmunitarie;

            • Assunzione di farmaci o sostanze tossiche.

Pancreatite Acuta:

esiste una forma lieve che in genere rappresenta il 90% dei casi e una forma grave che è intorno al 10 %.

La sintomatologia è rappresentata da un violento ed improvviso dolore a “sbarra” in sede epigastrica che tende ad irradiarsi a cintura posteriormente dietro la schiena. Ad esso si associa spesso nausea, vomito e febbre.

Il dosaggio ematico di amilasi e lipasi sono almeno tre volte superiori alla norma. Una ecografia e una Rm o TC perfezionano la diagnosi.

Con adeguata infusione di liquidi e astensione degli alimenti in genere tale patologia si risolve entro 15 giorni. Nelle forme più gravi si verificano delle gravi complicanze come setticemia, insufficienza respiratoria, insufficienza renale fino ad un grave quadro di shock. In questi casi si arriva ad un intervento chirurgico per drenare gli ascessi addominali.

Pancreatite cronica:

sono spesso forme pauci-sintomatiche o addirittura asintomatiche.

Le cause della loro insorgenza sono in genere identiche a quelle acute a cui si associano forme legate a ripetuti episodi di pancreatite acuta lieve.

Quando presente la sintomatologia è rappresentata da un dolore cronico in sede epigastrica che compare spesso dopo i pasti e della durata variabile da poche ore a diversi giorni.

La riduzione degli enzimi digestivi determina una cattiva digestione degli alimenti con alterato assorbimento. Questo provoca spesso diarrea ricca di grassi e quindi poco formate con perdita di peso fino alla denutrizione che determina un quadro sanitario più complesso che coinvolge l’intero organismo. .

Spesso compare diabete per il danno recato alle isole Langerhans.

Le indagini sono rappresentate dal dosaggio dei valori pancreatici(amilasi, lipasi) emocromo, LDH, esami epatici(GOT, GPT, GammaGt, Bilirubina ) esami delle feci per la ricerca dei grassi, dell’elastasi della tripsina e chimotripsina (entrambe saranno basse) , ecografia addome, Rm e TC addome. Utile il test alla secretina.

La terapia consiste nell’eliminazione dei fattori scatenanti tra cui l’eliminazione totale degli alcoolici è un fattore importante , di una dieta corretta povera di grassi con porzioni ridotte di proteine animali, dall’uso di enzimi pancreatici, acido ursodesossicolico se è presente litiasi biliare,eventualmente analgesici o Fans, ipoglicemizzanti.

Nei casi più evoluti talvolta si ricorre all’intervento chirurgico o endoscopia invasiva come l’ERCP.

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