Rappresentano solo il 6-7% del nostro peso corporeo pur rientrando nella costituzione di quasi tutti i tessuti del nostro organismo ed avendo un’ importante funzione per l’accrescimento.
Sono presenti nel nostro organismo sia legati alle molecole organiche oppure in forma inorganica. In questo caso possono essere allo stato solido in genere sotto forma di cristalli ( es. ossa) oppure in soluzione ionizzata o non ionizzata( es. sangue) ma possono passare da uno stato all’altro a seconda dell’esigenze del nostro organismo.
I sali minerali possono essere classificati in due gruppi:
Macroelementi: sono quei sali minerali presenti in maggior quantità nel nostro organismo come calcio, fosforo, magnesio, zolfo, sodio, potassio, cloro.
Oligoelementi: sono presenti in tracce e vengono ulteriormente suddivisi in oligoelementi con fabbisogno giornaliero inferiore a 200 mg e microelementi con fabbisogno inferiore a 100 mg.
Gli oligoelementi possono essere anche essere divisi in:
Essenziali: indispensabili per l’organismo come ferro, rame, zinco, iodio, selenio, cromo, cobalto, fluoro;
Probabilmente essenziali: come silicio, vanadio, nichel, manganese;
Potenzialmente tossici: come arsenico, piombo, cadmio, mercurio, alluminio.
Per valutare l’essenzialità di un elemento minerale bisogna valutarne la biodisponibilità, ovvero la quota ingerita che viene effettivamente assorbita, trasportata al sito d’azione e convertita nella forma attiva. Essa varia in base alle caratteristiche intrinseche di un singolo essere umano o dalle caratteristiche estrinseche del sale minerale come la sua forma chimica e diverse capacità di assorbimento. In sintesi possiamo dire che tutti a dosi elevate sono tossici mentre una loro carenza determina alcune situazioni patologiche in particolare per alcuni sali come calcio, ferro, iodio.
POTASSIO: Macroelemento. Viene assorbito passivamente a livello del duodeno e del digiuno. Si concentra in particolare nei liquidi intracellulari. Viene eliminato per via renale sempre in quantità costante per cui bisogna avere una certa accortezza in caso di carenza.
Funzioni:
Partecipa alla contrazione muscolare compresa quella cardiaca;
Interviene nella regolazione della pressione;
Regola l’equilibrio dei fluidi cellulari.
Dove si trova:
Le fonti principali sono frutta, verdura e legumi, in particolare le verdure a foglia verde, i pomodori, i cetrioli, le zucchine, le melanzane, la zucca, le patate, le carote, i fagioli e la frutta secca. In quantità inferiori è presente anche nei latticini, nella carne rossa, nel pollame e nel pesce.
Una carenza produce debolezza muscolare con crampi, aritmia cardiaca, nausea, vomito, disturbi dell’umore. Raramente viene provocata da disturbi alimentari se non nei casi gravi di anoressia, in genere si manifesta per l’abuso di farmaci lassativi o diuretici.
Raramente è presente un eccesso se non in corso di una grave insufficenza renale o di un abuso di integratori.
SODIO: Macroelemento. Viene assorbito passivamente a livello dell’ ileo. Si distribuisce prevalentemente nei liquidi extracellulari come nel sangue ove è presente quasi al 40%, nell’osso intorno al 43 %, dove funge da riserva nelle cartilagini e nel tessuto connettivo. Viene eliminato dal rene ma anche con il sudore e in piccola parte con le feci. Nella sua eliminazione renale intervengono come regolatori anche degli ormoni quale l’aldosterone della ghiandola surrenale, la vasopressina prodotta dall’ipofisi, il peptide natriuretico atriale prodotto dai miociti cardiaci a funzione endocrina.
Funzioni:
Regola il passaggio di fluidi e dei nutrienti all’interno e all’esterno delle cellule;
Partecipa alla trasmissione dell’impulso nervoso;
Partecipa alla contrazione muscolare.
Quello presente nelle ossa rappresenta invece una riserva cui l’organismo può attingere in caso di necessità.
Dove si trova:
La fonte principale di sodio nell’alimentazione occidentale è il sale da cucina. Fra i cibi che ne sono ricchi sono inclusi formaggi, salumi, insaccati e la maggior parte degli altri alimenti conservati. È inoltre naturalmente presente negli alimenti di origine animale (come il latte, le carni sia bianche che rosse e il pesce), mentre è meno abbondante in quelli di origine vegetale.
Una sua carenza compare quando la sua perdita è superiore a quella di acqua come avviene nella diarrea, vomito, scompensi cardiaci o renali, uso eccessivo di diuretici. Si manifesta con nausea e vomito e può portare il paziente fino al coma.
Un livello plasmatico di sodio elevato ovvero un suo eccesso può essere causato al contrario da un deficit di acqua nell’organismo come nel caso di diarrea oppure a un apporto idrico insufficiente oppure a eccessiva perdita renale o cutanea per un eccesso di sudorazione. Produce ipertensione arteriosa con possibile scompenso cardiaco.
CLORO: Macroelemento. Viene assorbito nel primo tratto dell’intestino tenue attraverso uno scambio con i bicarbonati. Per il 30% è intra-cellulare e al 70% extra-cellulare. Viene eliminato con le urine, feci e il sudore.
Lo troviamo presente nell’acido cloridico gastrico dove svolge un ruolo importante nella digestione e sterilizzazione degli alimenti;
Globalmente interviene nella gestione del bilancio idrico dell’organismo.
Dove si trova:
Ovviamente è presente nel sale da cucina e nei prodotti stagionati come salumi, formaggi. Alimenti conservati ma anche in alcuni alimenti di origine vegetale, in particolare le alghe, la segale, i pomodori, la lattuga, il sedano e le olive.
La sua carenza compare nei casi di vomito, diarrea, grave sudorazione, uso di diuretici. In questi casi provoca acidosi respiratoria e ipoventilazione. Un suo eccesso provocato dfa una alimentazione troppo ricca di sale, provoca ipertensione.
MAGNESIO: Macroelemento. Presente in grande quantità nel nostro organismo. Prima di essere assorbito viene scorporato dalle sostanze a cui è legato a livello gastrico grazie all’acido cloridico. Il suo assorbimento avviene per il 40% nel tenue e per il 5% nel colon. Gran parte del magnesio ingerito (circa il 55%) viene eliminato con le feci e questa percentuale tende a salire soprattutto quando si riduce lo scorporamento gastrico come nei pazienti che abusano nell’uso di farmaci inibitori della pompa protonica( I cosidetti protettori). Viene assorbito sia per diffusione passiva che facilitata( in particolare nel colon).Nell’organismo si concentra per il 60% nelle ossa, per il 39% nei tessuti molli e nell’1% nel sangue. Viene eliminato per via renale.
Funzioni:
La sua funzione è estremamente importante partecipando come co-fattore ad oltre 300 enzimi corporei tra cui quelli importanti per la sintesi dell’ATP e quindi:
Per la creazione di energia;
La produzione di DNA, RNA e Glutatione;
Il buon funzionamento di nervi, muscoli e cuore;
Il controllo della glicemia e della pressione arteriosa.
Dove si trova:
E’ presente a livello alimentare in modo particolarmente abbondante nei vegetali a foglia verde (come gli spinaci), nei legumi, nella frutta secca, nei cereali integrali e nelle banane.
Una sua carenza compare in particolare in quelle malattie che determinano una riduzione dell’assorbimento. In questo gruppo possiamo far rientrare le diarree croniche dovute a colite ulcerosa, il morbo di Crohn, I malassorbimenti genetici come la celiachia, l‘uso di farmaci gastroenterologici che riducono la secrezione gastrica e i lassativi o malattie metaboliche come il diabete tipo 2.
I sintomi sono in particolare crampi e contrazioni muscolari, aritmie, convulsioni.
Un eccesso dovuto a cattivo funzionamento renale produce diarrea con dolori addominali fino all’arresto della peristalsi, debolezza muscolare, ipotensione arteriosa, disturbi respiratori e nei casi gravi arresto cardiaco.
CALCIO: Macroelemento. L’assorbimento è intorno al 35-40% di quello che introduciamo con la dieta. Avviene in parte per trasporto attivo nel duodeno e nel tratto superiore dell’intestino tenue quando il pasto è povero di calcio ed è vitamina D-dipendente e in parte per trasporto passivo a livello dell’ileo e in piccola parte nel colon con pasti ricchi di calcio ed è indipendente dalla vitamina D. E’ influenzato da vari fattori come l’età ( I bambini assorbono tanto ma l’assorbimento diminuisce con il passare degli anni), la razza (assorbono meglio i soggetti di razza nera e orientale mentre nei soggetti di razza bianca l’assorbimento è più difficoltoso), L’esposizione solare è fondamentale nel metabolismo della vitamina D.
Viene eliminato con le secrezioni intestinali, con le urine (ridotte dai fosfati ed aumentate dal sodio) e con il sudore ( molto abbondante negli sportivi). Inoltre la fase di assorbimento ed escretiva è influenzata da due importanti ormoni. Il primo è il PTH(paratormone) prodotto dalle paratiroidi, che attiva la vitamina D a livello renale (tale vitamina ha un’azione sinergica al PTH), mobilita il calcio delle ossa, facilita l’assorbimento intestinale del calcio attraverso la vitamina D, diminuisce l’eliminazione del calcio renale ,stimola l’attività degli osteoclasti. In conclusione è un’ormone ipercalcemizzante. Il secondo è la Calcitonina prodotta dalle cellule C della tiroide che viene secreta quando la calcemia ematica aumenta in modo eccessivo provocandone un deposito nelle ossa anche attraverso la stimolazione del suo riassorbimrnto renale e l’attivazione dell’attività degli osteoblasti. In conclusione è un ormone ipocalcemizzante.
Funzioni:
Riversato nel sangue viene immagazzinato per il 99% nel tessuto osseo e nei denti;
Il restante 1% parteciperà ad altre funzioni quali: la contrazione dei muscoli, la trasmissione nervosa, la secrezione di ormoni,la coagulazione del sangue, la vasodilatazione e vasocostrizione dei vasi, alcune reazioni enzimatiche. La componente attiva per queste funzioni viene denominata calcio ionizzato.
Dove si trova:
Le principali fonti alimentari di calcio sono il latte e i suoi derivati, in particolare i formaggi. Questo minerale è inoltre presente in alcuni vegetali a foglie verde scuro (ad esempio in alcuni tipi di cavoli e nei broccoli, ma non negli spinaci), nei legumi secchi e in molti pesci e molluschi (ad esempio nelle sardine, nelle vongole e nelle cozze). Il suo assorbimento è invece ostacolato se, assieme al calcio, si introducono alimenti ricchi di acido ossalico (come spinaci, barbabietole e pomodori), acido fitico (cereali, farine integrali, crusca).
Una sua carenza può provocare osteopenia e osteoporosi negli adulti, rachitismo nei bambini. Disturbi della dentizione, crampi muscolari, disturbi del ritmo cardiaco.
Un suo eccesso può provocare calcoli renali, insufficenza renale, calcificazione dei vasi sanguigni, stitichezza.
FOSFORO: Macroelemento. L’assorbimento avviene a livello dell’intestino tenue come fosfato inorganico e necessita della vitamina D per effettuarsi. La quota non assorbita viene eliminata con le feci e per via renale. Viene controllato dal PTH (paratormone) che ne riduce il riassorbimento renale . Ha uno stretto rapporto con il calcio.
Funzioni:
Per l’80 % viene immagazzinato nelle ossa e nei denti;
Il restante 20%, sotto forma di fosfolipidi. entra a far parte delle membrane cellulari, nella costituzione del Dna e Rna, di alcune proteine e di alcuni zuccheri;
Facilita la trasformazione del cibo in energia;
Permette il funzionamento di alcune vitamine del gruppo B.
Completamente falso è l’opinione comune che il fosforo migliora la memoria della persona.
Dove si trova:
Alimenti che contengono fosforo sono cereali, verdure, latte, carni bovine, pesce, pollame e legumi.
Rara è una sua carenza e porta come il calcio a fenomeni di osteoporosi negli adulti e rachitismo nei bambini.
Ancora più raro un suo eccesso che in genere produce spasmi muscolari.
ZOLFO: Macroelemento. E’ presente nelle proteine alimentari sotto forma di aminoacidi solforati (cisteina, metionina, cistina,taurina omocisteina) e metilsulfonilmetano per cui il suo assorbimento segue quello della digestione delle proteine con relativo assorbimento a livello del tenue. Viene eliminato sia per via fecale che renale.
Funzioni:
La metionina e la cisteina hanno un ruolo importante sia nella costituzione di proteine strutturali come la cheratina (pelle, unghie e capelli) e il collagene (muscoli);
Nella creazione di coenzimi( glutatione, coenzima Q, acido alfa-lipoico);
La taurina partecipa alla produzione di acidi biliari;
La metionina partecipa alla produzione di melatonina;
Tende ad acidificare le urine riducendo i rischi di calcolosi renale;
Tutti gli aminoacidi solforati intervengono a livello epatico per rendere solubili e quindi eliminabili con le urine, sostanze tossiche endogene ed esogene come alcool e farmaci. ( l’esempio è la cisteina che partecipa alla sintesi di glutatione potente antiossidante);
Gli aminoacidi solforati intervengono nella produzione di Tiamina (vitamina B1) e Biotina (vitamina H), nella produzione di alcuni polisaccaridi come il condritinsolfato importante per la salute delle cartilagini, nella produzione di insulina.
Dove si trova:
Lo zolfo è presente in grande quantità nel tuorlo d’uovo e in genere nella carne, pesci e formaggi. A livello vegetale è presente nell’aglio, cipolla e cavoli.
Un eccesso o carenza di zolfo nel nostro organismo sono eventi molto rari. Possiamo soprattutto affermare che un eccesso di cisteina nella dieta(dieta troppo ricca di carne e latticini e povera di verdura e frutta fresca) produce un aumento della omocisteina ematica innalzando il rischio cardiovascolare del paziente.
FERRO: Oligoemento essenziale. Il fabbisogno giornaliero varia a seconda dell’età, del sesso e di condizioni particolari come la gravidanza e l’allattamento. Solo una piccola porzione del ferro alimentare viene assorbito(5-10%). Esistono due tipi di ferro: il ferro eme e il ferro non eme. Il ferro è presente nella carne sotto due forme : il ferro eme, residuo della mioglobina muscolare degli animali che rappresenta il 40% del ferro nella carne e viene facilmente assorbito e trasferito dal lume intestinale nella cellula intestinale non venendo influenzato da altri alimenti o sostanze presenti nel tubo digerente. Il restante 60% è rappresentato da un ferro non eme bivalente anche lui facilmente assorbibile ma presente sotto forma ossidativa( ione ferroso). Il ferro non eme è presente nelle verdure sotto forma di ferro trivalente (ione ferrico). Quest’ultimo per essere assorbito deve essere trasformato in bivalente sganciandolo dai composti organici a cui è legato come i lattati e zuccheri. L’acidità gastrica facilita questo distacco e la conversione, come pure l’acido ascorbico(vitamina C), i citrati, il fruttosio degli alimenti. Mentre la presenza negli alimenti di fitati( alimenti integrali) o ossalati(spinaci e cavoli), ne riducono l’assorbimento in quanto lo legano in modo molto saldo all’alimento impedendone la sua liberazione. Anche l’uso eccessivo di antiacidi , antibiotici, antinfiammatori, thè e caffè ne determinano uno scarso assorbimento. In sostanza possiamo dire che il ferro eme rappresenta una piccola parte del ferro assorbito mentre la maggior parte è costituta da ferro non eme.
L’assorbimento avviene a livello del duodeno e del tratto prossimale del digiuno e una volta assorbito viene trasportato nel sangue da una proteina chiamata transferrina.
Funzioni:
Circa il 70% del ferro presente nel corpo umano viene inserito nei globuli rossi, legato all’emoglobina e un altro 10% si trova all’interno della mioglobina dei muscoli;
Il restante 20% circa va a formare (nel fegato, nella milza, nel midollo osseo e nei muscoli scheletrici) una riserva sotto forma di ferritina ed emosiderina (un insieme di aggregati di ferritina) . Questa riserva è necessaria ogni volta che ci sia un’ improvviso aumento del fabbisogno di ferro come in caso di perdite ematiche. Una sua normale escrezione dal nostro corpo avviene attraverso le feci, urine e sudore.
Dove si trova:
Gli alimenti ricchi di ferro sono in particolare la carne, il fegato, i legumi, i crostacei, la frutta secca e i vegetali a foglia verde.
Un eccesso di ferro produce un quadro di accumulo chiamato emosiderosi e nei casi più gravi ad un eccessivo accumulo a livello epatico con un quadro di emocromatosi.
Una sua carenza è dovuta ad una perdita in genere ad emorragia acuta o cronica che determina un quadro di anemia sideropenica.
RAME: Oligoelemento essenziale pur essendo presente nel nostro organismo in quantità limitata.
L’assorbimento avviene nel tenue dagli alimenti che introduciamo nella dieta. Viene trasportato verso il fegato dove viene coniugato con una proteina chiamata ceruloplasmina che lo veicola nei tessuti. La sua eliminazione avviene prevalentemente per via biliare e in piccola quantità nelle urine.
Funzioni:
Il rame è un componente importante di varie proteine di trasporto ed enzimi interessati in varie funzioni metaboliche. Tra gli enzimi ricordiamo in particolare il citrocomo C ossidasi presente nei mitocondri mentre tra le proteine di trasporto ricordiamo l’albumina;
Interviene nella sintesi del collagene e del fattore V della coagulazione;
Interviene in tanti processi ossido-riduttivi facilitando la mineralizzazione dello scheletro;
Interviene nella formazione di nuovi globuli rossi e di tessuto connettivo;
Interviene nella sintesi di melanina;
Interviene nella stimolazione del sistema immunitario nel contrastare le infezioni batteriche e virali;
Interviene nel limitare gli effetti dei radicali liberi.
Dove si trova:
Gli alimenti ricchi di rame sono in particolare i frutti di mare dove le ostriche e i granchi ne sono particolarmente ricchi. Una caratteristica peculiare di questi organismi è che una loro proteina chiamate emocianina utilizza il rame come legante dell’ossigeno effettuando lo stesso lavoro che fà il ferro nell’emoglobina dei globuli rossi umani.
Altri alimenti che contengono rame sono: le frattaglie come fegato e rognone, i semi oleosi, la frutta secca, i cereali integrali, legumi, la stessa acqua potabile in alcune regioni del mondo.
Una dieta corretta impedisce sia un suo eccesso che una sua carenza che sono eventi rarissimi.
ZINCO: Oligoelemento essenziale. L’assorbimento avviene a livello dell’intestino tenue anche se solo il 20-30% di quello presente negli alimenti viene assorbito sia per il variare dell’assorbimento intestinale di ciascun individuo sia per la presenza di fitati (cereali integrali e legumi), ferro, calcio, caseina del latte negli alimenti che ostacolano il loro utilizzo. A sua volta lo zinco ostacola l’assorbimento intestinale del rame e della vitamina A. All’interno del nostro organismo viene trasportato dall’albumina (60%) e dalla transferrina (10%) e si localizza all’interno delle ossa, cervello, muscoli, fegato, capelli, cute e sperma( importante per il funzionamento della prostata). Viene eliminato per via urinaria.
Funzioni:
Lo zinco è un componente di centinaia di complessi enzimatici coinvolti nel metabolismo di proteine, lipidi, carboidrati e acidi nucleici;
E’ necessario per il funzionamento di diversi ormoni, inclusi quelli della tiroide, l’insulina, gli ormoni sessuali e l’ormone della crescita;
Interviene nella neurotrasmissione cerebrale.
Dove si trova:
Le fonti alimentari dello zinco sono carne, ostriche, uova, pesce, latte.
Una sua carenza può essere legata in genere ad un cattivo assorbimento (vegetariani) o una eccessiva eliminazione urinaria(uso smodato di farmaci diuretici). Provoca stanchezza, disturbi cutanei fino ad un quadro di alopecia, riduzione della risposta immunitaria, ipogonadismo,
Un suo eccesso è molto raro(in genere abuso di integratori) dato che i meccanismi di regolazione impediscono un sue eccessivo apporto alimentare. Provoca nausea, vomito diarrea e febbre.
IODIO: Oligoelemento essenziale. Viene assorbito a livello intestinale localizzandosi prevalentemente nella tiroide ove partecipa alla produzione dei suoi ormoni. Viene eliminato prevalentemente per via urinaria.
Funzioni:
Come già detto interviene nella produzione dei due ormoni tiroidei T3 e T4 che contengono circa 3-4 atomi di iodio nella loro molecola.
Dove si trova:
Gli alimenti che contengono molto iodio sono il pesce, molluschi, alghe marine, latte (importante nel neonato e primi anni di vita). La verdura viene influenzata nel suo contenuto in iodio dal tipo di terreno ove viene coltivata. La brezza marina trasporta lo ioduro del mare nei terreni favorendo la sua cessione alle verdure su di esse coltivate. Questo spiega perché le popolazioni delle regioni interne in passato pur nutrendosi di verdure locali non ricevevano nessun apporto di iodio anche perché l’alimentazione a base di pesce era ridotta al minimo. Nell’assorbimento dello iodio conta anche il modo di preparare gli alimenti. La frittura e la cottura alla griglia riducono circa del 20-23% il contenuto di iodio mentre con la bollitura si arriva al 58% di perdite. Esistono inoltre alimenti come il cavolo, la rapa, le noci, le cipolle in grado di bloccarne l’assorbimento. Attualmente grazie all’utilizzo del sale iodato (iodato di sodio) l’utilizzo di iodio attraverso l’alimentazione è notevolmente aumentato.
Una sua carenza provoca un quadro di ipotiroidismo che raggiunge il suo estremo nel gozzo.
Un suo eccesso provoca un ipertiroidismo detto morbo di Basedow.
SELENIO: Oligoelemento essenziale. Una volta giunto a livello intestinale, il selenio viene assorbito quasi totalmente (90%) e si distribuisce nei tessuti non grassi; è presente in particolar modo nei tessuti di tiroide, milza, fegato, reni e cuore. L’eliminazione viene fatta per via urinaria e per via polmonare. Un’eventuale presenza di selenio nelle feci indica un basso assorbimento di questa sostanza. La cottura dei cibi determina una grossa perdita di questo minerale.
Funzioni:
In associazione con la vitamina E contribuisce all’eliminazione dei radicali liberi;
E’ componente importante di alcuni enzimi antiossidanti come la glutatione-perossidasi;
Interviene come catalizzatore biologico per la conversione di certi ormoni tiroidei( T4 viene trasformato in T3) per cui è un minerale importante per il corretto funzionamento di questa ghiandola;
Rafforza le difese immunitarie e la normale crescita cellulare;
Garantisce una buona fertilità ;
E’ un importante antagonista dei metalli pesanti come mercurio,cadmio, argento;
Interagisce con altri minerali come lo zinco, il rame, lo iodio.
Dove si trova:
Gli alimenti più ricchi di selenio sono il pesce, la carne rossa,le frattaglie, i latticini e i cereali. In generale, invece, la quantità di selenio presente negli alimenti di origine vegetale dipende dalle caratteristiche del terreno in cui sono stati coltivati.
La carenza di selenio è sempre legata ad un cattivo assorbimento intestinale e produce malattie cardiovascolari, minore resistenza alle infezioni, malattie cutanee, disturbi della vista (cataratta), infertilità, invecchiamento precoce.
Un suo eccesso, sempre legato all’abuso di integratori, determina un quadro di intossicazione con nausea, vomito, diarrea, dolori addominali. Confusione mentale, fragilità delle unghie, perdita dei capelli.
CROMO: Oligoelemento essenziale. Negli alimenti si trova sotto forma trivalente. Viene trasportato nel sangue dalla transferrina creando un quadro competitivo con il ferro. Nel nostro organismo è presente in piccola quantità e non abbiamo dati completi sulla sua funzione.
Funzioni:
Sappiamo che aumenta l’efficacia dell’insulina per cui appare coinvolto in generale nel metabolismo dei carboidrati;
Riduce i livelli di colesterolo LDL e aumenta quello HDL;
Interviene nel metabolismo delle proteine sia come trasportatore che nella sintesi.
Dove si trova:
Negli alimenti è presenti nella carne, nei cereali integrali, nelle verdure come i broccoli e in alcuni tipi di frutta come le banane, le arance, le mele.
Una sua carenza potrebbe simulare un quadro di diabete tipo due. Un suo eccesso è rarissimo .
FLUORO: Oligoelemento essenziale. Presente in piccole quantità nel nostro corpo.
Funzioni:
Il fluoro nell’organismo viene prevalentemente utilizzato per rinforzare la struttura delle ossa favorendo il deposito del calcio e rinforzando e proteggendo smalto dei denti in particolare dalla secrezione acida della bocca.
Dove si trova:
E’ presente in particolare nelle acque potabili che a loro volta vengono condizionate dal suolo di estrazione. Altri alimenti in cui è presente sono il thè, le bucce delle patate, i frutti di mare.
Non abbiamo dati circa una sua carenza o eccesso.
COBALTO: Oligoelemento essenziale. Altro minerale presente in piccola quantità nel nostro corpo ma molto importante.
Funzioni:
E’ parte integrante della vitamina B12 per cui interviene nella produzione dei globuli rossi;
Altro importante compito è quello di prevenire la demielinizzazione delle fibre nervose.
Dove si trova:
E’ presente nel fegato, nei crostacei come vongole e ostriche, nel pesce, nel latte, nella birra.
Una sua carenza produce un quadro di anemia perniciosa e disturbi neurologici quali perdita di memoria con cambiamento dell’umore fino ad un quadro di psicosi.
Un suo eccesso produce disturbi cardiaci e maggior predisposizione a produrre trombosi e ictus.
Mai assume direttamente tale minerale ma basta utilizzare eventualmente la vitamina B12 in cui è già presente.
SILICIO: Oligoelemento probabilmente essenziale. Non conosciamo le sue complete funzioni biologiche. Viene assorbito nell’intestino e non si localizza in nessun organo in particolare. Viene eliminato per via urinaria.
Funzioni:
Svolge un ruolo importante per la salute dei tessuti connettivi in quanto costituente dei mucopolisaccaridi per cui lo ritroviamo nei tendini, cartilagini, articolazioni, parete delle arterie e forse nell’osso.
Dove si trova:
Il silicio è presente nell’avena, nella barbabietola, nell’orzo, nella soia, nei cereali integrali, nelle radici e in erbe come la borragine e l’ortica.
Non abbiamo dati certi circa gli effetti prodotti da una sua carenza o eccesso.
VANADIO: Oligoelemento probabilmente essenziale. Non conosciamo le sue complete funzioni biologiche.
Funzioni:
Sembra che svolga un ruolo importante nella prevenzione delle cardiopatie inibendo la formazione del colesterolo LDL e il suo deposito livello dei vasi sanguigni;
Favorisce lo sviluppo di ossa e denti;
Interviene potenziando l’azione dell’insulina nei diabetici.
Dove si trova:
Buone fonti di vanadio sono rappresentate dagli olii vegetali, cereali integrali, frutti di mare, prezzemolo, funghi, frutta e verdura.
Non sono noti sintomi da carenza mentre un suo eccesso è sempre legato a fattori ambientali quali l’inquinamento atmosferico da petrolio e può provocare gravi disturbi neuro-psichiatrici.
NICHEL: Oligoelemento probabilmente essenziale. Non conosciamo le sue complete funzioni biologiche. Introdotto con gli alimenti viene assorbito nell’intestino, ed eliminato attraverso le urine e feci. La sua concentrazione ematica è regolata dal rene. Si distribuisce in particolare nelle ossa, nel pancreas e nella saliva.
Funzioni:
Sembra che agisca come cofattore di diversi enzimi;
Interviene nel metabolismo glicidico, lipidico ed ormonale;
Nel garantire l’integrità delle membrane cellulari;
Nella stabilizzazione degli acidi nucleici;
Dove si trova:
Il nichel è presente nei cereali, nei semi, nel grano saraceno , nei frutti di mare, nel cacao. E’ presente anche nel cavolo, nel pomodoro, nei fagioli e altri legumi.
La presenza negli alimenti varia in base alla composizione dei terreni agricoli in cui gli ortaggi vengono coltivati. Infatti i terreni inquinati contengono alte tracce di nichel.
Molto spesso lo ritroviamo nei cibi conservati perchè ceduto ad essi dai metalli dei materiali di lavorazione degli alimenti per cui lo ritroviamo nei grassi idrogenati o alimenti raffinati delle lavorazioni alimentari industriali
In genere l’alimentazione è sufficiente per un suo apporto soddisfacente. La sua carenza è legata ad alcuni malattie o una eccessiva sudorazione. Un suo eccesso produce un avvelenamento e nei casi di una prolungata sua assunzione potrebbe aumentare il rischio di alcune forme tumorali.
MANGANESE: Oligoelemento probabilmente essenziale. Non conosciamo le sue complete funzioni biologiche. L’assorbimento del manganese avviene nell’intestino e subisce la competizione del ferro e del cobalto. Nel sangue viene trasportato dalla transferrina . Viene eliminato prevalentemente per via biliare.
Funzioni:
Coinvolto in numerosi processi enzimatici tra cui spicca la superossido dismutasi manganese-dipendente, un enzima dall’attività antiossidante che neutralizza i radicali liberi potenzialmente dannosi per la salute;
Inoltre è importante per il funzionamento del cervello e del resto del sistema nervoso;
Importante per il metabolismo del colesterolo, dei carboidrati e delle proteine;
Importante nella formazione delle ossa;
Importante nella sintesi di numerosi anticorpi.
Dove si trova:
E’ presente nel terreno sotto forma di ossidi e perossidi per cui le migliori fonti alimentari di manganese sono i vegetali a foglia verde, i cereali con particolare presenza nel riso integrale, thè e vino. Tuttavia un eccesso di alimenti integrali spesso produce una riduzione del suo assorbimento. Altre fonti sono i legumi, le patate, le nocciole, il tuorlo d’uovo e il cacao.
Una sua carenza in genere è rara e provoca sterilità, osteoporosi, e disturbi cardiaci.
Un suo eccesso provoca una intossicazione del sistema nervoso centrale che arriva a provocare un quadro simile al Parkinson.
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